Poncione Pro do Rodùc
Informazioni
Data: | 27 settembre 2023 |
Altezza Massima: | 2522 m |
Dislivello: | 900 m |
Lunghezza: | 11.5 km |
Chilometri sforzo: | 23.5 kmsf |
Durata: | 6 ore e 30 minuti |
Laghetti raggiunti: | Laghetto di Giübin |
Difficoltà
Commento
Oggi torno in Val Piora per scalare alcune montagne poste sulla cresta che confina con la Valle Leventina.
Per prima cosa raggiungo la diga del Lago Ritom dove è presente un parcheggio a pagamento (11 franchi per 6 ore e 15 per l'intera giornata). Comincio quindi a camminare seguendo il sentiero che sale al Passo Forca. Una volta raggiunto, mi dirigo verso la Forca seguendo una leggera traccia che attraversa i pascoli. La vetta non sporge molto dal suolo ma è comunque facilmente riconoscibile grazie all'ometto di sasso presente sulla sua cima.
Tornato di nuovo al passo, comincio a salire verso la Bassa del Cristallo. Anche da questa parte è presente una leggera traccia che sale verso est. Man mano che si prosegue, la cresta sul lato nord diventa sempre più rocciosa mentre sul lato sud, dove passa la via da percorrere, è piena di rododendri, ginepri e mirtilli. Poco prima di arrivare sul Poncione d'Arbione, a quota 2380 metri, è presente un piccolo passaggio di I grado di arrampicata da scendere. Dopo averlo superato, in breve arrivo in cima.
La traccia prosegue ora in discesa, restando sempre sul lato destro della cresta, lungo il tratto forse più esposto dell'intera gita. Una volta superato, dopo una breve salita, raggiungo la vetta dell'Uomo d'Arbione.
Piccola pausa è poi comincio a scendere dall'altra parte fino ad arrivare alla bocchetta senza nome a quota 2377 metri. Risalgo quindi la facile cresta del Poncione Pro do Rodùc fino a quota 2440 metri. A quel punto proseguo direttamente verso la cima attraversando i prati, un po' esposti, sul lato sud della cresta dove è presente anche una leggera traccia (visibile sulle vecchie carte nazionali). Arrivo così in vetta, a quota 2522 metri.
Dopo la pausa pranzo, decido di raggiungere anche la cima quotata 2507 metri. Seguo quindi la cresta verso ovest dove sono presenti numerosi sassi che negli ultimi 100 metri diventano abbastanza grandi. Si fa un po' fatica a proseguire e per questo motivo credo che la difficoltà raggiunga il T4+. Raggiunta la vetta ovest, comincio a scendere verso nord-ovest. Forse sarebbe stato più semplice scendere verso nord-est ma l'idea iniziale era di andare a vedere anche il laghetto senza nome a nord dell'Uomo d'Arbione.
Proseguendo la discesa, fino a quota 2430 metri trovo ancora diversi sassi grossi, poi però il terreno diventa un po' più facile. Poco più in basso decido però di rinunciare al laghetto per non allungare troppo la gita. Mi dirigo quindi verso destra dove il terreno diventa più pianeggiante e dove ricominciano i pascoli. Scendo poi lungo i prati fino ad arrivare al Laghetto di Giübin che è forse uno dei più piccoli in Ticino a cui hanno dato un nome. Proseguo quindi verso nord-ovest e in poco tempo raggiungo il sentiero proveniente dalla Capanna Cadagno che seguo fino a scendere al Lago Ritom. Costeggiando tutto il lago torno infine alla diga dove si conclude questa gita.
Acqua
In alto non c'è quasi niente. Ci sono però alcuni fiumi lungo il sentiero che costeggia il Lago Ritom.
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