Pécian e Pécianett
Informazioni
Data: | 18 agosto 2021 |
Altezza Massima: | 2764 m |
Dislivello: | 980 m |
Lunghezza: | 10.5 km |
Chilometri sforzo: | 23.5 kmsf |
Durata: | 6 ore e 30 minuti |
Laghetti raggiunti: | Lago Grande di Chièra |
Lago Piccolo di Chièra |
Difficoltà
Commento
Oggi vi porto al Pécian e al Pécianett, due montagne situate in Valle Leventina il cui nome, nel dialetto locale, significa pettine e piccolo pettine. Il Pécianett però, a dispetto del suo nome, dei due è la vetta più alta.
La gita comincia da Somprei, località posta sopra Faido e raggiungibile attraverso una stretta stradina che sale da Predèlp, vicino a Carì. In cima è presente un posteggio gratuito con offerta volontaria.
Comincio quindi a camminare lungo il facile sentiero che sale all'Alpe di Chièra, superata la quale continuo poi a salire fino al bivio a quota 2090 metri. A quel punto bisogna fare attenzione a non seguire la via di destra, che porta ai Laghi di Chièra, ma prendere quella di sinistra, un po' meno marcata dell'altra. Proseguo quindi verso Pian Pécian lungo un sentiero che nel primo tratto ogni tanto sparisce in parte.
Salendo però, la situazione migliora abbastanza e la traccia torna ben visibile. Raggiunto il bivio a quota 2382 metri si incontrano un'infinità di ripari valangari, tutti costruiti in pietra alla fine del 1800, con lo scopo di proteggere i paesi sottostanti. Il sentiero si inerpica tra di essi con una pendenza costante fino a raggiungere la vetta.
Sulla cima del Pécian è presente una grossa croce, alta più di 13 metri e costruita nel 1901. Il panorama poi è stupendo e spazia su tutta la Valle Leventina e sui laghetti sottostanti.
Ora comincia la parte più difficile della gita. Dopo un momento di pausa riparto seguendo la cresta del Pécian verso nord. Scendo fino a quota 2649 metri dove è presente un passaggio di II grado che conduce alla bocchetta posta tra il Pécian e il Pécianett. La discesa lungo questo tratto, di una decina di metri di dislivello, è però facilitata dalla presenza di un cavo metallico a cui bisogna aggrapparsi. Dopo alcune ultime rocce, raggiungo infine la bocchetta e comincio a salire dall'altra parte. Quasi tutta la salita si svolge sulla cresta sud del Pécianett, oppure pochi metri alla sua destra. Solo all'inizio c'è un piccolo gruppo di rocce che ho preferito passare sulla sinistra. L'ascensione al pizzo di per se non è troppo difficile, ma in molti punti resta abbastanza esposta e non è consigliata a chi soffre, anche poco, di vertigini.
Sulla cima è presente un ometto di pietra e il panorama è davvero notevole, soprattutto sulla vicina Val Piora.
Dopo la pausa pranzo, ridiscendo fino alla bocchetta per la medesima via presa all'andata, per poi continuare lungo il canalone che porta al Lago Grande di Chièra. Questo tratto non presenta grosse difficoltà; bisogna solo prestare attenzione ai sassi, che ogni tanto si muovono, e alla ghiaietta su cui si rischia di scivolare. Verso quota 2480 metri la pietraia finisce e cominciano i prati. 50 metri più in basso bisogna iniziare a spostarsi verso destra per evitare di finire sulle rocce sovrastanti il lago. Sulle sue rive è poi presente una piccola traccia che mi permette di aggirarlo verso sud, fino a ritornare sul sentiero ufficiale vicino al Lago Piccolo di Chièra. A quel punto ridiscendo facilmente fino all'Alpe di Chièra per poi ritornare infine a Somprei.
Per quanto riguarda l'acqua, c'è una fontana a Somprei e poi ancora 2 all'Alpe di Chièra.
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