Pian Alto, Camoghè, Pizzo Tom e Pizzo Stabbiello
Informazioni
Data: | 5 luglio 2024 |
Altezza Massima: | 2442 m |
Dislivello: | 950 m |
Lunghezza: | 12 km |
Chilometri sforzo: | 24.6 kmsf |
Durata: | 6 ore e 30 minuti |
Laghetti raggiunti: | Laghetto a nord del Pizzo Stabbiello |
Lago di Tom |
Difficoltà
Commento
Dopo aver fatto l'anno scorso le cime sul lato sud della Val Piora, quest'anno mi dedico a quelle sul confine con la Val Canaria.
Dopo aver raggiunto il posteggio a pagamento (11 franchi per 6 ore e 15 per l'intera giornata), vicino alla diga del Lago Ritom, comincio a camminare lungo il sentiero che sale alla Bocchetta di Föisc. Proseguo poi seguendo la traccia che sale verso nord fino a raggiungere la prima vetta della giornata, il Pian Alto. Dopo una breve pausa comincio a seguire la facile cresta fino al Passo del Camoghè dopodiché proseguo seguendo il sentiero che porta alla Bocchetta del Camoghè. A quel punto scorgo una traccia abbastanza evidente che sale verso sud e comincio a seguirla. In breve tempo raggiungo la cima del Camoghè dove è presente un grande ometto di sasso.
Breve pausa e ridiscendo alla bocchetta raggiunta in precedenza per poi cominciare a salire verso la terza vetta di giornata, il Pizzo Tom. Arrivato a quota 2300 metri, abbandono la cresta sud perché diventa sempre più ripida. Preferisco quindi dirigermi più a sinistra verso una piccola bocchetta situata a quota 2324 metri. Una volta raggiunta, risalgo facilmente la cresta ovest della montagna fino alla sua cima.
Altra pausa e poi comincio a scendere lungo la facile cresta che porta alla Bassa della Fontana del Bò. Proseguo poi lungo la traccia che sale verso nord fino a raggiungere un breve passaggio un po' esposto a quota 2326 metri (difficoltà T3). Superato quel tratto avanzo ancora di 170 metri, fino a raggiungere un pianoro, dopodiché giro a destra e salendo la facile cresta raggiungo la cima del Pizzo Stabbiello. Durante la salita ho una sorpresa: verso nord-est scorgo un laghetto che non è segnato sulla carta nazionale. Decido quindi di andare a vederlo. Dalla vetta seguo da prima la cresta nord-est per poi abbandonarla e scendere direttamente verso il laghetto. Quest'ultimo, evidentemente, è temporaneo ed in questo momento è alimentato dall'acqua proveniente dalla fusione della neve. La sua larghezza è comunque notevole e raggiunge circa i 50 metri. Trovo quindi strano che non sia stato inserito sulla carta.
Dopo aver visto in lago da vicino, attraverso tutto il pianoro verso ovest per poi ridiscendere di nuovo alla Bassa della Fontana del Bò. A quel punto imbocco la traccia che prosegue verso sud e che in molti punti è piena di cespugli. Dopo circa 90 metri incontro un tratto un po' più esposto (vedi foto) in parte ricoperto di rododendri e di ginepri selvatici. A fatica riesco a passare ma solo dopo essermi aggrappato ai cespugli per non rischiare di cadere di sotto. Sulla sinistra ci sono infatti diversi metri di vuoto. Questo è forse il tratto più impegnativo di tutta la gita.
Proseguo quindi verso sud fino a raggiungere il sentiero ufficiale proveniente dalla Bocchetta del Camoghè. Lo seguo verso sinistra fino ad arrivare al Lago di Tom dopodiché imbocco la strada che scende al Lago Ritom. Arrivato al lago, lo costeggio fino a tornare al punto di partenza.
Acqua
Ci sono due fontane salendo verso la Bocchetta di Föisc, una a quota 1872 e l'altra a quota 1927 metri. Ce n'è poi ancora una al ritorno lungo la strada che dall'Alpe Ritom porta alla diga. Oltre a ciò, c'è un ruscello che scende verso il Lago di Tom da ovest.
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